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ELENA NORDIO SI RACCONTA.


"Se penso alla mia vita, vedo una palla a spicchi. La pallacanestro è la mia identità, la mia persona.... o meglio, ciò che mi identifica come persona". Elena Nordio - per tutti Elly - 29 anni di Martellago (Venezia) e il basket: un rapporto davvero molto speciale, unico. "Da quando ho iniziato a giocare", le sue parole, "le mie scelte sono state in funzione di questo meraviglioso sport: ho fatto tante rinunce, sacrifici..... privata anche di molte cose pur di giocare! È un impulso a cui non riesco a resistere e a dire di no; mi appassiona, mi da fuoco all'anima, mi fa brillare ed incendiare gli occhi". "Sono nata in una famiglia di cestisti", prosegue la pivot (classe 1990), "mia mamma giocava ai massimi livelli, mio papà ad un buon livello, mio fratello ha sempre giocato. Io ho fatto un anno di minibasket e..... non mi piaceva proprio. Odiavo la pallacanestro! Ho fatto tutti gli sport possibili, ma la palla a spicchi NO! Questo fino alla seconda/terza media quando - un giorno - durante una partita di mio fratello, mi hanno vista e mi hanno proposto di andare a giocare a basket; inizialmente ho rifiutato ma poi, pensandoci, mi son detta: PROVO. E da lì è iniziato tutto.... è una passione nata giocando". L' inizio di una carriera davvero prestigiosa e ad altissimi livelli: "Sono stata molto fortunata a far parte di una società importante come la Reyer", incalza Elena "Elly" Nordio, "fin da subito ho giocato con compagne più grandi e coetanee, sono stata in selezione Veneto; ho fatto per 2 anni il Trofeo delle Regioni - Bormio e Monopoli - e in entrambi ci siamo portate a casa il titolo. Abbiamo vinto uno scudetto U15 ed un secondo posto U18 alle finali nazionali. Per 2 anni - U16 e U18 - sono stata convocata con la Nazionale. A 16 anni è arrivata la convocazione per gli allenamenti con l'A1 della Reyer: mi sono allenata 2 stagioni, facendo contemporaneamente giovanili, sempre con la Reyer, e serie B con Padova. L'ultimo anno di giovanile l'ho disputato giocando in un campionato di serie B a Pordenone, instaurando un'amicizia molto importante e rapporti altrettanto belli che tutt'oggi sono presenti. In seguito sono stata 2 anni in A2 con Marghera. Ho militato poi a Montebelluna in serie B, Brindisi, disputando i play-off  per la promozione in A2, a Sassari in A3 giocando anche qui i play-off per la promozione in A2, e Selargius sempre in A2. Tornata a casa, a causa di altre scelte di vita sono scesa di categoria, militando nel campionato di serie B con la PFM Mestre, con la Thermal Basket - Abano Terme e - gli ultimi anni - allo Junior San Marco-Mestre, dove dalla serie C siamo state promosse in serie B". Elena ci parla di lei più nel dettaglio: "Prima di giocare a basket ho praticato moltissimi sport..... dal nuoto alla pallamano, pallavolo, arrampicata, rugby, atletica, funky, tiro con l'arco, tennis, sci. Solo a 12 anni ho iniziato con la pallacanestro. Dopo il diploma mi sono iscritta all'Università (facoltà di Commercio Estero di Venezia con sede a Treviso), ma non ho mai completato gli studi. Ho vissuto a Sassari, Brindisi e Cagliari; per motivi lavorativi e di amore sono tornata a casa e da 6 anni lavoro come impiegata a Mestre. Da 4 anni ho iniziato un percorso di crescita come allenatrice. Seguo inoltre programmi nutrizionali Herbalife, che mi hanno dato e mi stanno dando ottimi risultati nelle performance sportive, e mi aiutano a mantenere una condizione fisica importante. Sto sviluppando la passione per gli sport praticati in mezzo alla natura e all'aria aperta. Oltre allo sport.... ho la passione per la musica, il mare e la montagna, amo viaggiare, leggere (soprattutto autobiografie e fumetti), amo le serate quelle belle con buon cibo, vino e compagnia. Mi piace andare al cinema da sola. Ho un cane di nome Paco, un labrador nero, il mio vecchietto. Mi piace provare sempre cose nuove, cerco di non pormi limiti e di mettermi sempre in gioco. Sono una persona molto alla mano". Tornando alla pallacanestro: "Per me questo è un anno molto particolare perchè per il primo anno non sto giocando: la passione si è trasformata in un ruolo diverso, quello dell'allenatrice. Ho sempre allenato minibasket, ho la tessera da moltissimi anni, ho fatto dai pulcini agli esordienti, e cercavo di dare una mano ovunque andassi a giocare. Quando sono tornata a casa dal professionismo, ho iniziato ad allenare in una società di Mestre, Castellana Basket, e questo è il quarto anno che faccio parte di questa grande famiglia. Tre anni fa ho voluto provare a mettermi in gioco con il settore giovanile ed ho intrapreso il percorso formativo per acquisire le tessere. Quest'anno sto seguendo una squadra maschile U15 Silver, U18 maschile Gold, una Promozione maschile e una CSI sempre maschile. Mi sto preparando per il prossimo pre-esame per accedere al corso successivo e quindi sto cercando di acquisire più esperienza, consapevolezza e conoscenza! Ho ancora moltissimo da imparare". Poi un pensiero significativo: "In una squadra, nel ruolo attuale, è importante un rapporto di dare e avere.... è tutta questione di equilibrio. Ci metto molta passione; ai miei ragazzi cerco di trasmettere l'amore che ho per questo sport, cerco di trasmettere il fuoco che ho dentro e la mentalità. Tutto ciò che studio e mi hanno insegnato lo inglobo in quella che è la mia esperienza e cerco di riportare il tutto a loro. Non è semplice, sicuramente, in un mondo maschile bisogna cercare di essere e dimostrarsi sempre sul pezzo, avere gli attributi, essere intensi, presenti e l'emozione più bella è quando vedi che da parte loro hai risposte positive. Mi emoziono sempre quando vedo che hanno fiducia in me, che mi ascoltano, mi seguono o mi cercano per il consiglio e l'appoggio. Ovviamente non è sempre così! Le arrabbiature ci sono, le delusioni anche, a volte torni a casa senza voce..ma quando sono in palestra con loro rinasco, mi sento di nuovo viva, piena di energia. Vorrei che ciò fosse reciproco, imparando e divertendosi. Il regalo più bello è quando si lavora con il sorriso, vedere i loro miglioramenti, i loro risultati, le vittorie ma anche le sconfitte, quando arrivano e vengono a batterti la mano, o la pacca sulla spalla; quando stanchi ti chiedono di bere e nonostante ciò, finito l'allenamento, non vogliono uscire dal campo. Quando sei lì ed il tempo vola senza nemmeno che te ne accorgi: piccoli gesti e situazioni, ma significativi, che ti fanno amare questo ruolo". I progetti futuri non mancano: "Voglio imparare e fare ancora più esperienza, raggiungendo i massimi livelli nel percorso formativo; realizzarmi professionalmente e - perchè no - costruirmi una famiglia. Vorrei rendermi utile e aiutare nell'ambiente cestistico, mi piacerebbe aumentare il movimento femminile, a parte nel giocato, ma anche in panchina: sarebbe bello ed importante vedere più donne in questo ruolo. Non solo nel minibasket e non solo nel femminile. Penso ci sia ancora un pò di pregiudizio, anche se alcuni segnali positivi stanno iniziando a farsi vedere. Ho conosciuto colleghe bravissime nel maschile, con cui mi piacerebbe magari collaborare, che meriterebbero ancora più voce e visibilità". Un punto di riferimento, Elena Nordio, un esempio a tutto tondo.... altruista e sempre pronta a fare il bene della squadra. Una campionessa dalle doti tecniche ed umane eccelse, con la palla a spicchi nel DNA e da cui non si finirà mai di imparare sia in ambito cestistico, sia al di fuori del parquet.  Enrico Ferranti.

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