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FRANCESCA FACCHINI SI RACCONTA.

"Inseguire i nostri sogni ci rende davvero felici e ci fa vivere la vita fino in fondo. Auguro a tutti di trovare una passione che possa donare sensazioni indescrivibili. È essenziale - per arrivare lontani - fare le cose con amore e passione vera". Con queste parole inizia a parlarci di lei Francesca Facchini, un esempio davvero a tutto tondo, una cestista ed una ragazza dalle qualità tecniche ed umane eccelse. Classe 1998, guardia nella South Dakota School of Mines & Technology: "Ho iniziato a giocare a pallacanestro nel periodo in cui frequentavo le elementari", incalza la cestista, "e da lì la mia passione è stato un crescendo fatto di impegno costante, sacrifici e anche tante soddisfazioni ed emozioni; certamente non è sempre stato tutto facile ma sono state comunque "occasioni" per crescere e migliorarmi. Quando pratichi uno sport si possono presentare ostacoli di varia natura, ma la tenacia e la determinazione mi hanno sempre aiutata a superarli.... e di questo ne sono molto orgogliosa". Ma veniamo alla sua esperienza oltreoceano: "La proposta di giocare in America mi ha messo davanti ad una delle tante "occasioni" di cui parlavo prima. Non potevo non accettare, anche se questo mi avrebbe messo di fronte a delle difficoltà ed incertezze da superare. Ho sempre vissuto tutto come una sfida, proprio come quella che avevo appena superato con il mio ritorno in campo dopo la rottura del crociato anteriore. L' arrivo di questa nuova sfida con l'opportunità americana, ha fatto crescere in me nuovo entusiasmo: il primo anno, poi, non poteva andare meglio! Infatti, grazie ad un mio canestro da 3 punti allo scadere, abbiamo vinto il titolo della California del Sud.... avendo così la grande soddisfazione di ricevere l'anello, un po' come le star della NBA. Fondamentale è sempre stata la mia famiglia, la quale mi ha sempre sostenuta ed incoraggiata dopo questa scelta; devo ammettere che l'unico lato negativo di questa mia avventura è la lontananza da tutti loro (fortunatamente la tecnologia, in tutto ciò, aiuta molto). In America mi trovo molto bene, ho potuto conoscere molte care persone e visitare tanti bellissimi posti: i primi 2 anni li ho trascorsi in California dove mi sono diplomata, mi sono poi trasferita per altri 2 anni in Wyoming  (dove ho ottenuto una laurea breve in Scienze) e da circa un mese sono arrivata in South Dakota. L' Italia però mi manca e tornare a casa è sempre una gioia.... e purtroppo il tempo che trascorro qui sembra ogni volta passare troppo velocemente". Pregi e difetti? "Mi reputo una giocatrice presente in entrambi i lati del campo, capace di giocare sia play che guardia... difendendo forte e mettendo pressione sulla palla e presente a rimbalzo. Credo di dare sempre il massimo, non sono individualista e amo far circolare la palla per costruire un buon tiro per me o per le mie compagne. Essendo un po' introversa tendo ad essere poco verbale/comunicativa in campo". Davvero una fuoriclasse Francesca Facchini, nello sport come nella vita: "carpe diem" è il suo motto e, attraverso la sua determinazione e forza, sentiremo ancora parlare molto a lungo di lei. Il basket ha davvero tanto bisogno di esempi come lei.  Enrico Ferranti


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