SARA FILONI SI RACCONTA.

"Ho sempre ritenuto la pallacanestro la cosa più importante della mia vita, anche se spesso ci ho litigato: è stato  un rapporto di amore e odio, ma in ogni situazione ne è valsa la pena perchè ciò che provo dentro ad un campo da basket, niente e nessuno sarà in grado di dirmelo". Sara Filoni e la palla a spicchi: un rapporto davvero molto speciale, incondizionato e che ha radici profonde. Classe 1998, play-guardia in forza alla Pallacanestro Antoniana Pescara 1966 e una passione, la sua, nata prestissimo: "Mia mamma ha allenato fino ad una settimana prima che io nascessi", le parole della giocatrice, "ho iniziato a giocare all'età di 3 anni e mi sono innamorata subito di questo meraviglioso sport". Giocatrice di indubbio spessore, Sara Filoni: "Ho cominciato il mio percorso cestistico a L' Aquila; crescendo ho militato tra Pescara e Athena Roma, un paio di convocazioni in Nazionale, promozione in A3 con Pescara e poi 2 stagioni in A2 con Viterbo dove, purtroppo, ho avuto problemi a scuola e sono stata costretta a prendermi un paio d'anni di stop. Quest'anno - qui a Pescara - sto cercando di rimettermi un po' in gioco". Pregi e difetti in campo? "Premetto che preferisco il tiro da 3 e non sono un'amante della difesa. In ogni situazione mi viene naturale incitare e spronare le mie compagne; se mi innervosisco entro in una sorta di trance in cui smetto di giocare sia in attacco che in difesa". "Fuori dal campo", prosegue Sara, "sono una ragazza molto solare, mi piace far ridere le persone che mi stanno intorno, adoro leggere, le serie tv, il tennis mentre non amo discoteche e serate". La conclusione rispecchia tutta la grandezza di Sara Filoni: "Il mio unico progetto futuro è quello di lavorare per raggiungere il livello più alto possibile. Ogni giorno mi ripeto la stessa frase: "Never let the things you want distract you from the things you have".  Enrico Ferranti.