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SILVIA NATIVI: "IL BASKET È PARTE ESSENZIALE NELLA MIA VITA".


Sarei scontata se dicessi che - per me - la pallacanestro rappresenta quasi tutto, ma è così". Silvia Nativi e la palla a spicchi: un rapporto di amore puro, incondizionato e davvero speciale. "È difficile spiegare cosa si prova quando stai bene in un posto", incalza la cestista, "e questo posto, per la sottoscritta, è la palestra - o meglio - qualsiasi posto con un canestro e una palla da basket. Oltre a riempire le mie giornate, mi "regala" un senso di libertà che poche volte si prova. È il momento di liberazione dopo una giornata difficile, il momento di svago dopo una giornata noiosa ed il momento in cui la mente lascia spazio alla fantasia". Ha le idee molto chiare, Silvia.... ed il suo talento non ha prezzo, in campo e nella quotidianità. Ma entriamo più nel dettaglio: "Sono nata a Siena il 26 giugno 2002, anche se ho vissuto fin da subito in un piccolo paesino sempre in Toscana, Marina di Grosseto. Il mio ruolo in campo è playmaker ma, all'occorrenza, posso giocare da guardia. La mia passione per questo sport è nata nel momento in cui ho capito che il tutù ed i vestitini che indossavo per ginnastica artistica e danza non facevano per me. Mi sentivo più a mio agio quando andavo a guardare una partita di basket di mio fratello e quando sentivo mia mamma raccontare tutte le emozioni che la pallacanedtro le ha trasmesso. Così ho deciso di provare anche io e, appena sono entrata in quella palestra, mi sono completamente innamorata del basket e non l'ho più lasciato". Le emozioni che si provano? "Sono infinite, ma non è sempre rose e fiori. Anzi, sono probabilmente di più i momenti difficili rispetto a quelli semplici, dove tutto va bene. Ma è proprio quando niente va come vuoi che parte la crescita personale di una persona, un altro fattore positivo del basket e dello sport in generale". Una carriera già di assoluto prestigio, la sua: "Ho iniziato a giocare in prima elementare, quando ancora vivevo in Toscana e ho continuato lì fino alla quarta elementare, quando mi sono trasferita a Ferrara. A Grosseto è nata la mia passione, che poi è maturata sempre di più . Da piccola giocavo soprattutto con i maschi, tra Mirabello e Ferrara. Mentre ancora continuavo il percorso giovanile a Mirabelllo, sono stata inserita sempre di più nella squadra di serie A di Vigarano, fino a quest'anno. Ogni anno ho avuto la possibilità di confrontarmi con giocatrici di ogni tipo e tutte mi hanno dato qualcosa. All'inizio ero la bambina che faceva solo qualche allenamento per crescere, poi mi sono integrata sempre di più. Ogni anno vedevo nuovi volti, osservavo mille modi diversi di giocare, prendevo spunto un po' da tutte le giocatrici (e lo farò per sempre). In questi ultimi anni ho avuto la possibilità di giocare in un campionato di spessore e forse non me ne sono mai resa conto abbastanza. Credere nella crescita delle giovani non è cosa da tutti, ma Vigarano ha dimostrato di averlo fatto". Capitolo Nazionale: "Il primo vero raduno in preparazione al torneo dell'Amicizia, sono stata convocata come riserva. Dopo pochi giorni dall'inizio del raduno, con mia grande sorpresa, mi hanno chiamata per sostituire una giocatrice infortunata, ma alla fine non sono stata convocata per il torneo. Da quel momento ho iniziato a lavorare ancora di più, perchè volevo la maglia azzurra a tutti i costi. L' anno successivo sono stata presa per un torneo in Grecia.... fino ad arrivare all'estate del 2018 quando, durante gli Europei in Lituania, ci siamo ritrovate a festeggiare tutte insieme sul gradino più alto del podio, così come l'estate del 2019, questa volta in Bosnia Erzegovina. Non vi parlo nemmeno dei brividi nel vedere la maglia azzurra con il mio cognome, quella che tutti sognano fin da piccoli. Indossarla è una grande responsabilità, perchè in quel momento rappresenti la tua Nazione e devi fare di tutto per esserne riconoscente". Per la prossima stagione, una nuova esperienza attende Silvia Nativi: San Giovanni Valdarno. "Sono veramente emozionata e non vedo l'ora di iniziare. Sarà il mio primo anno "lontana" da casa. Non è stata una scelta semplicissima, ma è quella che mi ha convinta maggiormente.... inoltre ho più parenti a San Giovanni Valdarno che nel resto d'Italia, quindi non penso che sarà difficile ambientatsi. Potrò iniziare a prendermi più responsabilità. I miei obiettivi? La crescita personale e contribuire a portare la squadra il più in alto possibile. Certo, è praticamente come cambiare vita, ma sono pronta. Non è facile nemmeno cambiare scuola all'ultimo anno, prima di prendere il diploma.... e di questo ne sono dispiaciuta. Alla fine - però - è quello che ho scelto di fare io, quindi cerco di guardare ciò che c'è di positivo". Una ragazza ed una cestista di uno spessore unico, Silvia Nativi: la conclusione rispecchia tutta la sua grandezza. "La mia famiglia è assolutamente la cosa più importante per me, non smetterò mai di dirlo. Ci sono tante altre persone che entrano a far parte della mia vita e la segnano continuamente, e tutti sono tasselli importantissimi. Poche però sono le persone che credono veramente in me e cerco di circondarmi soprattutto di quelle che mi fanno stare bene e con cui posso essere me stessa senza aver paura di essere giudicata". Enrico Ferranti.

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